Siamo lieti di pubblicare dei contributi di Nadia Russo, una nuova amica del Centro Sociale Polivalente "DI.Re". Amando molto la scrittura, Nadia ci regala una serie di articoli dedicati ai nostri ragazzi, le loro passioni e le nostre attività.

LA VIOLENZA SULLE DONNE COME PIAGA SOCIALE

Data pubblicazione

LA VIOLENZA SULLE DONNE COME PIAGA SOCIALE

La violenza sulle donne è una piaga sociale da molta presa sotto gamba come se fosse colpa del nostro modo  di  vestire, atteggiarsi, parlare, e cosi via. Il fenomeno si sta dilagando a macchia d’olio, la colpa principale secondo me non è tanto degli uomini, ma di chi li cresce. Cioè le signore mamme, che non hanno saputo impartire ad alcuni maschi il rispetto per la persona che hanno come fidanzata senza tenere  conto della nostra sensibilità, come donne perché anche loro sono come noi, occupano un ruolo nella famiglia italiana.

Il problema nasce quando una crede di poter “salvare “ l’uomo che ama come una crocerossina alle  prime  armi il più   delle   volte, non è cosi, la percentuale di donne che subiscono violenza dai propri mariti, fidanzati, compagni è arrivata a sfiorare vette del tutto imprevedibili, ed è finita spesso e volentieri nel l’uccisione della stessa .

La donna è lasciata sola sia dalle forze del ordine, che dalle istituzioni che non si occupano di fare delle leggi decenti a  tutela   della donna che subisce e per vergogna non denuncia tenendo tutto per se, il governo dovrebbe dare la sicurezza della pena certa in casi gravi e meno gravi.  Ma questo sembra che non sia una priorità, le mamme delle vittime subiscono di più sia da  parte  del uccisore della figlia, che dalla gente che la guarda con odio facendola  sentire incapace.

Si complica tutto quando poi sono date all‘assassino le attenuanti per ottenere gli arresti  domiciliari invece  di lasciarli marcire in carcere, ed è veramente una vergogna per la società che non punisce in modo adeguato il colpevole, mentre in altri paesi  europei e non le pene sono applicate e rispettate senza  battere ciglio dal detenuto. La concezione dell’uomo si è fermata al paleolitico, dove le donne non potevano parlare, né fare altro.

Per fare degli esempi concreti di violenza possiamo citare la cronaca che è strapiena di donne morte, stuprate, e fatte sparire dai mariti per non far  sapere nulla a chi li conosce.  I più famosi casi sono di donne madri sfruttate, uccise, citiamo la signora ceste che ha avuto solo la sfortuna di sentirsi sola, e non potendo parlare con nessuno si è servita del computer per comunicare con i compagni di  vecchia  data, e il marito non capendo le sue esigenze facendosi dei film inesistenti, l’ha punita nel modo più brutale che ci possa essere. Sono solo dei casi estremi per fortuna, se no il mondo che ci circonda sarebbe pessimo e le donne non potrebbero più vivere serene e questo non sarebbe giusto.

NADIA RUSSO

 

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