IL MONTE DI PIETA’ DI GALATINA

IL MONTE DI PIETA’ DI GALATINA ED IL SUO RUOLO PER L’ISTITUTO IMMACOLATA.

Il Monte di Pietà fu la prima forma di banca in assoluto, il primo banco pubblico nato in Italia fu la genovese Casa di San Giorgio costituito nel 1407.

I Monti sono nati sotto la spinta dell’ ordine dei Francescani, quindi improntati su una forte etica religiosa. Per contrastare l’usura e l’uso indiscriminato dei pegni, i Monti presero vita in varie regioni italiane soprattutto in Umbria e Marche, in città piccole e medie dove era avvertita in maniera forte una necessità di credito in cui scarsa era la risposta di operatori cristiani. Molto evidente era la presenza ebraica.

I Francescani Minori Osservanti intendevano fondare un istituto che operasse secondo fini solidaristici ovvero senza scopo di lucro, mentre i banchieri e prestatori ebrei tra di essi molti abili commercianti di tessuti, di cui si annovera una forte loro presenza in Terra d’ Otranto verso la fine del 1400 metà 1500  d.c. nei comuni di Lecce, Otranto, Brindisi, Taranto, Ostuni, Nardò, Gallipoli, Leverano, Copertino, chiedevano in cambio di un prestito un pegno.

Nel 1541 fu pubblicato un bando in base al quale nel giro di quattro mesi il Regno doveva prevedere la loro espulsione, e dare conto dettagliatamente alla Camera della Sommaria dei debiti veri o presunti. Il primo Monte meridionale fu quello di Lecce nato 20 anni prima del Regio Decreto sull’ estromissione dei prestatori ebrei ovvero nel 1520.

Monte di Pietà è un nome composto, significava cumulo di prestiti. La parola pietà rimandava ad una delle immagini delle passioni di Cristo. I poveri visti come vera immagine del Cristo sofferente, questo era il senso della pietà. Uno dei primi monti in provincia di Lecce fu il Monte di Pietà a Galatina.

I frati Cappuccini giunsero nella terra di San Pietro a Galatina nel lontano 1544 su invito del Sindaco Altobello Vernaleone, stabilendosi in un primo momento in un umile prefabbricato nella zona periferica del paese e nel 1570 si trasferirono in un convento a 250 metri dalle mura cittadine. Intento della comunità francescana era quello di prestare assistenza ai poveri ma per far questo si rendeva indispensabile avere un patrimonio proprio. Si costituì un ente diretto da laici o da ecclesiastici che non avessero fatto voto di povertà.

 Il Monte di Galatina prese il nome di “albergo dei poveri”.

Il fondatore fù il frate cappuccino Giovanni Puterti da Taranto per l’esercizio delle opere di misericordia corporale nei riguardi degli indigenti. Per questo erano utilizzati i proventi di un patrimonio dovuto,fra l’altro alla munificenza di Orazio Vernaleone di Domizio che nel 1578, entrando nella Congregazione dei Camadolesi col nome fra Mauro Galatino,aveva donato tutti i suoi averi allo stesso Monte.

Così era stato anche possibile dare vitto ed alloggio per tre giorni ai pellegrini. L’Istituzione era sotto la protezione della S. Vergine di Costantinopoli,alla quale era dedicata la chiesetta ubicata nella Corte del Monte, la quale esiste ancora sul retro del palazzo Gaballo.

Il Monte di Pietà fu’ fondamentale nell’attività dell’allora Conservatorio femminile della Purità  semplicemente denominato “ Orfanotrofio”,  nome derivante dalla vicina chiesetta eretta in onore della  Madonna della Purità  nei pressi appunto dell’attuale  sede in Via Scalfo ,  progettista dell’opera  fù Felice Palma di Alessano costruttori mastro Giuseppe Casciaro e suo genero Emanuele Orfano; sede  donata dal canonico della Collegiata galatinese don Ottavio Scalfo  che tra l’altro risultava il più ricco tra gli ecclesiastici di Galatina secondo il catasto onciario del 1754,  che con testamento scritto il 4 ottobre 1745 e rogato dal notaio Battista nel 1753, aveva nominato suo erede universale l’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio delle scuole Pie ( detti Scolopi).

Nel rogito per espressa volontà del testatore era stata inserita la clausola al fine di stabilire che, nel caso in cui gli Scolopi non avessero potuto o voluto accettare i suoi averi , questi “ servissero a formare un Conservatorio di donne che  stabilissero  di voler vivere onestamente “.

Tra le tante iniziative volte al sostentamento , infatti si annoverava  una sorta di sovvenzione di una dote  per le  orfanelle in vista  dell’imminente maritaggio; un particolare e suggestivo evento era la ricorrenza del sorteggio tra le aventi diritto che veniva effettuato  il giorno 8 di Dicembre di ogni anno,  Festa dell’Immacolata Concezione  dal quale derivò in seguito  il nome dell’Istituto.

Con la proposta del Reale Rescritto del 22 maggio 1833  dopo 270 anni di attività il Sacro Monte della Pietà di Galatina fu soppresso. I monti aiutarono le larghe fasce di popolazione costrette ad un regime di povertà a vivere in maniera dignitosa attingendo al credito di prima necessità senza incappare nella situazione di usura e di pegni massicci che di fatto erano vere e proprie condanne morali.

         Michele Giannotta

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